Guglielmo Aprile, ELLEBORO, Terra d’ulivi edizioni, Lecce 2019

Raccolta poetica di Guglielmo Aprile, che è nato a Napoli nel 1978 e vive e lavora a Verona. È autore di raccolte di poesia: Il dio che vaga col vento (Puntoacapo, 2008), Primavera indomabile danza (Oedipus, 2014), L’assedio di Famagosta (Lietocolle, 2015), Calypso (Oedipus, 2016), Il talento dell’equilibrista (Ladolfi, 2018).

Leggiamo due testi

Countdown
1
Proroghiamo un debito con il sonno,
facciamo provviste per l’inverno,
ma nemmeno sappiamo se la cambiale
ci sia stata fatta slittare
di ventiquattro ore,

facciamo scorta di ossigeno
all’avvicinarsi dell’onda grossa, tutti gli sforzi
al massimo rinviano di quaranta secondi
l’annegamento inevitabile.
2
La pellicola delle sigarette
si attacca ai polpastrelli
al momento di gettarla nella plastica,
l’energia elettrostatica
allaccia vincoli tra le dita e una realtà transitoria;
tra poco il semaforo farà verde,
prolunghiamo i convenevoli per respingere il freddo delle albe,
facciamo durare i preliminari per non arrivare subito al dunque.
3
Evapora il soffione, non appena
ne accarezziamo il gambo
con la guancia: anche a noi toccherà a breve,
ma senza la sua grazia,
senza la scia profumata che lascia.
(pagina 8 sg.)

 

Quel profumo che inebria e che mente
Ti ammalerai di inedia
sotto un portone che rimane chiuso,
tornerai a mani vuote
dalla lotteria di beneficenza,
strapperai molta paglia,
conterai tanta e tanta acqua
da avere dopo ogni sorso più sete,
guarderai nella scatola di latta
più e più volte, in ogni angolo,
ma il tempo resterà scapolo.

Tardo luglio, un profumo di oleandri
si alza a piena voce
dal lungomare:
tu rimani immobile,
fa’ come se non stesse chiamando te.
(pagina 92)