Martedi 3 ottobre alle ore 17 presso il Circolo degli Artisti Casa di Dante a Firenze c’è stato l’incontro con Lucianna Argentino e Laura Maria Gabrielleschi per il ciclo Dialoghi di Pianeta Poesia a cura di Annalisa Macchia e Giuseppe Baldassare.

Dopo le parole di benvenuto e di buon lavoro da parte della Presidente del Circolo degli Artisti, Graziella Marchini, le due autrici sono state invitate a presentare la propria poetica, partendo dalla loro ultima opera: Le stanze inquiete (Lucianna Argentino) e Di padre in padre (Laura Maria Gabrielleschi).

  

 

LUCIANNA ARGENTINO, Le stanze inquiete – Poesie, Milano, La Vita Felice, 2016, pp.104

Lucianna Argentino, amorosamente attenta alla realtà che la circonda, capace di scendere dagli occhi all’anima delle persone, affida a queste pagine undici anni della sua vita vissuti alla cassa di un supermercato. Professione generalmente considerata ripetitiva e monotona, ma postazione privilegiata per chi, come lei, non si stanca mai di andare oltre l’apparenza, la ripetitività dei gesti, l’aridità dei numeri, di “dire no all’indifferenza”. Con linguaggio fluido ed elegante, mai dimentica della sua condizione di “essere precario”, ci propone una vivida collezione di fotografie umane. Il suo sguardo mette a nudo ogni persona che le si presenta davanti  “un essere umano con la sua storia invisibile, una persona cui dovevo rispetto […] così che quei pochi istanti che eravamo in relazione si aprissero a un tempo altro”. Le stanze inquiete del titolo altro non sono che gli spazi concessi dall’altro, in cui per qualche momento si può entrare, rimanendo talvolta travolti dalle loro vere esistenze “ognuno con la sua muta preghiera / o la sua muta bestemmia / che poi è lo stesso se crediamo / ci sia un dio ad ascoltare”. (am)

 

Laura Maria Gabrielleschi, Di padre in padre, La Vita Felice – Milano 2016

A dicembre 2016 è uscito il volume di poesie di Laura Maria Gabrielleschi, presso la casa editrice La Vita Felice di Milano. Con prefazione di Roberto Pazzi.   E’ una ricerca, attraverso la memoria e soprattutto la parola, del padre assente, dall’infanzia. Un dramma interiore che si svolge nell’animo, e segna tutta la vita. Uno stile poetico asciutto, coerente, alto.  Il libro è continuazione e completamento dell’accorato Dialogo con la madre (Bastogi 1998). Un dialogo che si amplia e nel presente riunisce passato e futuro, mentre la situazione storica personale cerca la via di una più definita individuazione. Una situazione in progress, che certamente avrà nuovi momenti di autentica espressione poetica. (gb)