Carlo Lapucci, Phaenomena et noumena, Le Sàmare Editrice, Firenze 2021

 

 

“La saggezza dell’età è quella d’allontanarsi senza troppo dolore e, se con il rimpianto

di non aver compreso in tempo le cose, almeno con la gentilezza di salutarle con la nostalgia”,

ci dice l’autore nell’introduzione di questa raccolta di poesie.

Saggezza, gentilezza, dialogo con il tu femminile, con se stesso, con molti altri interlocutori, le cose dell’intero mondo:

si tratta di un centinaio di testi per lo più brevi o brevissimi, in cui si intrecciano in modo originale la parola, l’immagine, l’arguzia,

ma anche il bisogno diretto di comunicare nella forma più semplice, quasi primigenia.

Si disegna un’anima che, ricca di emozione e intelligenza e cultura,

accoglie la scoperta della semplicità e dell’unicità nella molteplicità

come principale significato, all’inizio di tutto, delle cose esterne ed interne, manifestate e manifestantesi, pensanti e pensate.

L’autore di poesie, romanzi, racconti, espertissimo di saggezza popolare, ineguagliabile conoscitore di fiabe, modi di dire e proverbi,

raccoglie in questo libro un importante diario autunnale, momento di un continuo e prezioso canzoniere personale.

 

 

CAFFÈ UNIVERSO

A lungo continueranno a parlarsi

le nostre ombre,

e quando si spegneranno

le ultime luci del Caffè Universo,

molte cose ancora avremo da dirci.

 

LINGUA SEGRETA

Parla il vento una lingua

diversa con ogni pianta,

ma ammutolisco assorto

se passa sopra le rose.

 

A UNA VECCHIA AMICA

Ti ho amato, segreta malinconia,

desiderio d’una vaga, confusa

ma certa felicità lontana,

e a lungo fosti la mia compagnia,

senza mai dirmi che eri tu la vita.

 

MIGRAZIONE DELLE COSE

Nel covo dello scoiattolo,

tra ghiande e nocciole,

anche una pallina di gomma

e il fermaglio dei capelli

che perdesti nel bosco.

 

CONSIDERAZIONE

Bisogna che tu guardi gli uomini vivere

consumando senza senso la vita

e te in loro, vedendoti

insensato per gl’insensati.

Ci si studia increduli

come si osservano le farfalle

gettarsi nei roghi delle lanterne,

poiché il sigillo del destino

resiste a ogni saggezza.