Aldo Roda, Fiori nati su roccia. Flowers born on rock. (1993 – 1994),  Gazebo Libri, Firenze 2019

 

E’ la raccolta di poesie di Aldo Roda uscita recentemente per le edizioni Gazebo di Mariella Bettarini. I testi hanno tutti una traduzione in inglese, come indica già il titolo.

 

Vieni al giardino

della Lavanda selvatica

dove tutto cresce

spontaneo.

Troverai attimi

in sospensione

senza limitazioni

di forme.

Dettagli di fiore

ti appariranno

luoghi incolti

dove tutto

assumerà

altro aspetto.

Dall’introduzione di Mariella Bettarini

Papaveri, Rose, Fiordalisi, Salvia, Timo, Rosmarino, Elicriso, Alloro, Tarassaco, e così via: tutti fiori e piante scritti/scritte con la maiuscola: per amore, rispetto, ri-conoscenza, empatia: “fiori pensieri”, scrive l°autore.
Queste poesie di Aldo Roda testimoniano tanto efficacemente quanto teneramente (una tenerezza forte, conoscitiva, “filosofica”) il grande legame dell’autore per la Natura (la “Dea-Natura”); in particolare per le presenze, le creature vegetali qui, su questa Terra, e in specie nella terra da lui abitata, vissuta e a lui più vicina: la Toscana, ma anche su tutto il Pianeta. “L”anima del giardino/produce/ in forma di foglia / il
passato-immagine”.  “Ignoto non è il mondo fuori di noi/ma il mondo all’interno di noi”. E ancora: “Questo giardino / prevede tutto lo spazio/ indefinito / senza forma”.
Tale lavoro poetico porta in sé la forza del Pensiero che le piante, i fiori, gli alberi paiono celare e insieme manifestare come da molti di questi testi si evince: “(…) foglia / su fusto cavo. / Manifestazione d°essere / interiore Dea-Natura”.  “Piante effimere / aggiungono agli eventi/ l’imprevisto”. “In ogni attimo / nasce la foglia / e una foglia muore”.
Si tratta di una intensa raccolta composta nei lontani anni 1993-1994, ma più che mai attuale, “attiva” nelle preziose indicazioni per noi umani, troppo spesso occupati (acciecati persino) da problemi bassamente, brutalmente pratici, egoistici, il più delle volte solo economici. Un insieme di testi come questo ci indica, invece, quanto dovrebbe essere prevalente la Natura, la sua “Realtà / Verità” nel nostro mondo, nel nostro
intimo.  “Il Tarassaco / di nuovo spontaneo / racchiuderà l°infinito / in peduncoli”.  “Quando pensi / poni a dimora la Rosa / dalla quale sei nata”.  “Sottobosco dai bordi umidi in ombra/ il pensare / porta volontà di natura/ (…) zone spontanee / bulbose/ nelle quali l’io/ realizza sé stesso”.