DUCCIO CORSINI, FUOCHI DI LUCE TRA I LIMONI, Bastogilibri, Roma 2018, pp. 192
Prefazione di Lia Bronzi

 

Intenso libro di poesie, sul tema indicato dal titolo di  DUCCIO CORSINI (Firenze 1973).

Duccio Corsini è poeta e narratore. In poesia ha pubblicato Il sole nel silenzio (Polistampa, 2012),La terrazza sul lungofiume (Bastogi Libri, 2013), Il vento dell’anima (Ibiskos Ulivieri, 2014),  Allo specchio nel mare della vita (Bastogi Libri, 2015). Nel 2016 ha esordito anche in narrativa, pubblicando i suoi primi romanzi: Il richiamo della voce del mare (Helicon, 2016) e Gli stormi nel cuore di Eleonora (Helicon 2017).

Dalla prefazione di Lia Bronzi

“Quando si entra in sintonia con un luogo, o meglio ancora con il suo spiritus loci, esso può divenire luogo dell’anima, capace di calarsi in esperienze che hanno per sfondo momenti indelebili della nostra vita, atti a fermare la bellezza di un realismo di intonazione poetica, capaci di trasformare “l’oltre” in nitide proiezioni del vissuto. Duccio Corsini, poeta di rara sensibilità, coglie anche in questa nuova raccolta, dalle pieghe del proprio animo, l’aura contestuale, ne rielabora il proprio registro creativo ed espressivo per trasformarlo in pura poesia, poiché la parola cromatica ci appare sempre intrisa di luce, facendo vibrare, in tal senso, i versi, per vitalità, musicalità, metrica, che va a creare lirismo, cifre massime della sua poesia. In tal modo, il poeta compone le sue opere coltivando la passione di travalicare il tempo, al fine di lasciare traccia di sé, secondo una visione sia di contenuti, ma anche estetizzante, mirante al pieno raggiungimento della corrispondenza tra arte e vita. Il titolo della raccolta, Fuochi di luce tra i limoni, si presenta come “mantra”, insistito come già fu per Montale, Neruda e Lorca, per colore, luce e solarità. Le liriche sono caratterizzate da un costante autobiografismo, talora intrinsecamente doloroso, nel quale agisce una mente sempre vigile ed organizzata nella costruzione delle opere letterarie, siano esse di poesia che di narrativa.”

 

Con un limone nel nome del sole

 

In posa sgargiante splende fragrante

la sagoma del sole d’un limone,

la scorza esala nell’aria leggiadra

la calda fragranza in passo di danza.

Sfiorata tra le dita della brezza,

in una gialla e tiepida carezza,

l’anima splende del giallo lucente

del fuoco fioco acceso dal limone:

dove il mare ne rifrange il bagliore,

dove il mare ne riporta l’odore

mescendolo col salmastro delle onde:

cantando una canzone nel tepore

con un limone, nel nome del sole.