Roberto Mosi, Il profumo dell’iris, Gazebo 2018

Il libro raccoglie poesie dedicate alla città dove l’autore vive, alcune inedite, altre riprese da precedenti raccolte, a partire da Florentia 2008. La visione della città è scandita secondo la trama delle piazze, le strade, le colline. La raccolta si presenta come un invito a seguire il poeta nella visita di luoghi ben conosciuti, per cogliere con lui un gamma di sensazioni, condividere immagini che emergono dal profondo, ricordi legati alla vita personale e a quella di una comunità dal carattere particolare. (dalla prefazione)

 

 

Una nota di lettura di Giuseppe Baldassarre

Dopo Florentia del 2008 Roberto Mosi dedica un nuovo volume all’amata Firenze. Non tanto un ripetersi quanto un confrontarsi con temi carichi di significato per l’autore, spostandosi in un intinerario elicoidale, con una visione in progress.

Non un album di cartoline o fotografie artistiche: c’è la scelta visiva, il punto di vista che mette in risalto il soggetto. Ma nell’architettura, nello scorcio urbano, nel paesaggio descritto si inserisce la soggettività dell’autore, il quotidiano necessario, il sentimento dell’uomo. Ed entra anche, quasi spontaneamente la Storia, con la iniziale maiuscola. Si crea un effetto sincronico e armonioso, che il linguaggio nitido riesce a rendere in modo efficace. Una visione tridimensionale, direi: le linee della città e del suo territorio, la storia del quotidiano e dell’io, la Storia con la maiuscola. E in questa costruzione a tre dimensioni vive una forte tensione etica, un’anima da uomo planetario, come lo definiva padre Balducci.

 

(Un testo del libro)

L’omino della pioggia

 

Dalla rotonda al centro della piazza

l’omino della pioggia accoglie

le macchine arrivate a Firenze.

 

Ai piedi dell’omino di Folon

una valigia blu piena di sguardi,

di occhiali per la visita alla città.

 

Si vedono con lo stupore dei bambini

chiese e palazzi galleggiare

in una luce tenue color pastello,

 

l’arcobaleno fra i cipressi delle colline,

due grandi mani schiudersi in alto.

Liberano in volo colombe della pace.

 

 

Notizia

Il libro è stato  presentato alla Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti – Casa di Dante,  a Firenze,  il 17 gennaio 2019.

All’inizio ha portato il suo saluto il Presidente della Società delle Belle Arti – Circolo degli artisti, prof. Riccardo Carapelli.

Sono seguiti gli interventi critici di  Mariella Bettarini e Giuseppe Baldassarre.

Poi ci sono state letture di Giulia Capone Braga, di Renato Simoni e dello stesso Roberto Mosi.

Musiche sono state eseguite da Franco Margari e Angiolo Pellegrini (chitarre) e Umberto Zanarelli (pianoforte).

Un omaggio singolare è stato un componimento in ottava rima, ispirato dal libro di Mosi, composto e cantato da Renato Simoni.

Durante lo svolgimento dell presentazione il pittore Enrico Guerrini ha realizzato su un cartoncino con i gessi colorati il disegno che appare sulla copertina del libro.