Stefano Giannattasio, Vita da blogger a Firenze, Edizioni Terra marique  2018, pp.80  (Prefazione di Ornella Fiorentini)

Le poesie di Stefano Giannattasio trattano di temi eterni quali la maternità biologica, la genitorialità adottiva, la povertà, l’ingiustizia, il senso del dovere, la solitudine, la mancanza d’amore, la volontà di riscatto in una società talvolta vessata dalla mancanza di dialogo e di mutua comprensione. Tramite le istantanee scattate per strada, l’autore ha dato un volto e la dignità di esistere agli umili, ai resilienti, a coloro che, tra molte difficoltà, affrontano una nuova alba tra il sorriso e il pianto.
Per bocca del Principe Myškin, Dostoevskij sosteneva che solo la bellezza, intesa come aspirazione all’assoluto, può salvare il mondo. Bisognerebbe aggiungere che, pittura fatta di parole, la poesia opera sempre il prodigio alchemico di trasformarci, da comuni mortali, in dispensatori di luminosi sogni.

Ai poeti

Ai poeti di talento che trasmettono

gioia o dolore plaudo.

La calma e la dedizione ammiro.

E io blogger di strada?

A loro affido la mia passione per la vita.

 

Una nota critica di Giancarlo Bianchi

Calarsi in fondo al pozzo dell’anima, come Giuseppe figlio di Giacobbe, per poi risorgere in piena luce. Pagine quelle di Giannattasio libere da infrastrutture, vive, come viva è la vera poesia. Una poesia che mancava nel panorama poetico odierno, dove la parola, quella del nostro poeta, scaturisce dalle profondità dell’anima, la sua anima, purissima. Il disegno di copertina è opera di Enrichetta Lucantoni e ci propone una Firenze in cui il “Giglio” primeggia: archetipo e mito, la prefazione invece è di Ornella Fiorentini. La lettura delle poesie di Stefano ci fa ancora sperare nella forza terapeutica della parola, cito: “1969, nacqui in un orfanotrofio/ dove molti bambini vengono adottati/ per ricevere amore”. Pag. 17. “Si è confidata con il blogger/ seduta sui gradini degli Uffizi./ Capelli biondi sugli occhi” pag.56, “un cielo incustodito è la mia anima./mi devo purificare.” pag.75. Giannattasio ha trovato nella poesia la risposta che da sempre cercava, poiché la poesia, quella vera riesce a curare le ferite dell’anima, riesce ad infondere serenità e fiducia per un futuro intenso, simile ad un orizzonte sconfinato, come sorgente inesausta, la stessa che sostiene la sua parola, una parola che finalmente giunge a noi da territori incontaminati: “L’arcipelago della sua anima” una Grecia nuova ed eterna, luce purissima e porto sicuro, verso sacre sponde. La sua poesia dunque coincide con la sua vita che è sacra agli occhi del Padre
ed è la vita stessa che rinnova misteriosamente i suoi versi.