UN POMERIGGIO DI POESIA, PITTURA, MUSICA A SPOLETO

Un pomeriggio dedicato alla poesia alla pittura e alla musica il 22 settembre 2018. A Spoleto, città che è urbanisticamente e architettonicamente un gioiello di straordinaria bellezza,  città che è da tempo prestigiosa sede di eventi artistici e culturali. L’evento del 22 settembre  è stato organizzato da Pianeta Poesia, associazione culturale di Firenze, con il patrocinio del Comune di Spoleto. Madrina e coprotagonista è stata Augusta Romoli, anch’essa fiorentina ma fortemente legata alla città di Spoleto. Coordinatore della serata è stato il presidente di Pianeta Poesia Giuseppe Baldassarre.

Sede dell’evento è  stata la Sala Pegasus in via delle Terme, un edificio interessantissimo storicamente e artisticamente: si tratta della ex chiesa di San Lorenzo Illuminatore, risalente al XII secolo, che sconsacrata e restaurata è diventata luogo dove si svolgono interessanti  spettacoli (cinema e teatro)  e che viene utilizzata per  attività anche durante il Festival dei Due Mondi. In questo  luogo il sacro e il profano sono compresenti, ben percepiti da chi lo frequenta, come ha rilevato anche il sindaco Umberto De Augustinis nel portare i saluti all’inizio dell’evento.

La poesia è stata rappresentata da tre eccellenti  poetesse: Angela Ambrosini, Anna Manna, Augusta Romoli, che hanno letto loro testi, coadiuvate dall’attore Mauro Silvestrini. I quadri esposti sul palco erano di Marco Lombardo, le musiche inserite tra le letture e in conclusione sono state eseguite da Giacomo Romoli al piano  e Federica Ceccherini al clarinetto.

Angela Ambrosini  vive a Città di Castello, è ispanista, insegna a Sansepolcro, ha tradotto autori spagnoli. E’ autrice di alcuni volumi di poesia:  Silentes anni del 2006,  Fragori di rotte del 2008, Controcanto del 2012, Ora che è tempo di sosta del 2017; ha scritto anche testi  narrativi. Un suo testo teatrale, Memorie dal sottosuolo,  è stato recitato dalla compagnia MEDEM di Mauro Silvestrini.  Della sua poesia ha scritto N. Morletti: “Denso è il pensiero, musicale l’unità ritmica, che disegna in modo mirabile figure nella loro vita gaia e nella sofferenza e ci comunica speranza nel ritorno agli ideali più cari”.

Alla domanda del coordinatore: “Quali parti del tuo mondo esprimi con la poesia”, l’autrice ha risposto: “Paesaggio e tempo sono  le tematiche dominanti della mia ispirazione poetica. Ci sono momenti in cui uno spazio si salda a un tempo particolare. L’infanzia è un chiaro esempio di questa identità spazio-tempo”. Poi ha letto quattro testi alternandosi con Mauro Silvestrini: ‘Sui colli dell’Umbria’,  ‘A mia madre’, ‘Tempus manet’, ‘Canto a un esule’.  Di quest’ultimo riportiamo i versi conclusivi: “Siediti più in là, sotto quell’albero / che non c’è più e saldo riparo offriva / alle tue corse a piedi scalzi a riva. / Ascolta, tra le alghe e il falasco è l’urlo / lento del gabbiano e ritorna il tempo / del mito, lieto s’avanza alla mente / e al tuo corpo ormai troppo stanchi: siedi, / siediti più in là e aspettami, padre”.

Anna Manna, romana, ha lavorato come cultural promoter  all’interno della Biblioteca dell’Università La Sapienza ed ha svolto e svolge un’intensa attività di organizzatrice culturale. Si segnalano, tra i moltissimi eventi, l’organizzazione del premio ‘Le rosse pergamene’ dedicato alla poesia di amore e solidarietà,  il ‘Premio Europa e Cultura’ e il progetto ‘Poeti per l’Italia’, presentato per la prima volta a Spoleto a Casa Menotti.  E’ autrice di diversi libri di poesia (tra cui Maree amare. Mare e amare del 2007), un romanzo (A Largo della Polveriera), due libri di racconti e vari saggi.  Di lei ha scritto Marianna Bucchich: “ Nella poesia di Anna Manna ci sono tutte le illusioni della vita, l’amarezza di riconoscerle come tali, la gioia di viverle”.

Alla domanda su quale sia la specificità della parola poetica in un contesto personale  di promotrice culturale,  in cui naturalmente le parole sono molte e variegate, adatte per comunicare a diversi livelli, l’autrice ha risposto che quella della poesia è una parola speciale: “Non sono io che cerco le parole, ma è la poesia che viene a trovarmi e a suggerirmi le parole: quindi io semplicemente trascrivo le parole che mi vengono in qualche modo suggerite, quasi dettate”.

Ha letto quattro testi: ‘Piazza del Duomo’, ‘Amorosi incanti’, ‘La foresta gentile’, ‘Il sorriso obliquo di settembre’. Del primo di questi citiamo alcuni versi: “Rapiti in cielo da una luce celeste / c’inoltrammo in stanze senza limiti / dove bastarono pochi lampi di sguardi / e fresche ed antiche parole / per sfiorare le nostre anime / prese nella foresta senza cuore”.

Augusta Romoli è fiorentina, è stata assistente alla regia radiofonica presso la RAI di Firenze, ha lavorato per la realizzazione di sceneggiati, radiodrammi, programmi culturali e ha collaborato con importantissimi personaggi del mondo dello spettacolo. Fra questi ci tiene in particolare a ricordare Orazio Costa, che  a Firenze presso il teatro La Pergola ha tenuto per anni una prestigiosa scuola di recitazione. E’ autrice di prosa e di poesia: il volume che raccoglie la maggior parte dei testi poetici è Frange  di vita del 2016. In un commento a questo libro si legge: “Nella poesia di Augusta Romoli il sentimento è il protagonista assoluto. Poesia degli affetti, della nostalgia, delle immagini dolci dell’infanzia. Cui si aggiungono, però, una vis poetica sociale, il parlare quotidiano, che talvolta prende il posto del sogno. C’è sempre in lei la ricerca di un altrove sognato e mai raggiunto”.

Richiesta del perché questa iniziativa di mettere insieme poesia pittura e musica, ha detto: ”L’idea nasce dalla necessità di vivere, in un contesto già ricco di arte come Spoleto, un percorso culturale variegato, nel quale poesia, pittura e musica vengono intesi come vasi comunicanti, che da una regione all’altra portano linfa vitale nell’interiorità umana. Oggi come non mai  c’è bisogno di spiritualità, di emozioni in grado di unire. C’è bisogno di una globale unione di riflessione attraverso le parole e le emozioni, che possono derivare dalla bellezza di un dipinto o dall’ascolto della musica. Vogliamo proporre l’arte dal vivo,  a contatto con le persone, come fossimo all’interno di un grande teatro itinerante, una sorta di odierno carro di Tespi”.

Ha letto: ‘Nel bosco’, ‘Madrigale’, ‘La casa vuota’,’ La lingua dei suoni’.  Dal secondo testo citiamo alcuni versi: “Non una figura né voce umana / solo gli acquatici / dominano lo spazio … / ma al di là del canneto / l’ala del mio sguardo / nell’infinito riposa …”

Sul palco erano esposti  degli splendidi quadri di Marco Lombardo , tra cui quelli composti specificamente per questa occasione, ispirati ai versi delle poetesse: ‘Sulla Natura’ per Angela Ambrosini, ‘Foresta’  per Anna Manna, e ‘Acquatici’ per Augusta Romoli.  Marco Lombardo è un artista che ha studiato chitarra e pittura, e a quest’ultima  si è dedicato  esclusivamente da molti anni. Invitato a parlare della sua ispirazione e del suo laboratorio pittorico, ha detto:  “Cerco di esprimere con l’immagine, curata finemente nei particolari e nei colori, qualcosa che mi esprime, tendente a una specie di surrealismo, direi”.

Brani musicali sono stati eseguiti tra le varie letture e a conclusione della serata, erano brani famosi arrangiati per pianoforte e clarinetto, e uno (‘Gli alberi’) composto proprio per l’occasione,  da Giacomo Romoli. I due musicisti hanno entrambi un curriculum ricchissimo di studi e di attività nel campo musicale. Giacomo Romoli ha suonato, tra l’altro, in età giovanile in un importante complesso di musica rock. Federica Ceccherini ha suonato in orchestra ed ora si dedica prevalentemente  alla musicoterapia.

In conclusione, si è trattato di un evento ben riuscito, in cui poesia, pittura e musica hanno dialogato ad alto livello, coinvolgendo  pienamente protagonisti e pubblico, in una suggestiva scenografia quale è quella della Sala Pegasus nella bellissima città di Spoleto.